Microbioma del tratto riproduttivo

Microbioma del tratto riproduttivo

Il microbioma del tratto riproduttivo comprende tutti i microorganismi associati al sistema riproduttivo dell’organismo, e coinvolti in qualsiasi fase del processo di riproduzione: dalla produzione dei gameti, al loro rilascio, fino al momento della fecondazione. Generalmente, tale definizione include tutti i microorganismi del tratto riproduttivo femminile e maschile, quelli associati ai loro gameti e fluidi riproduttivi e, nella loro totalità, agli organi genitali femminili e maschili.1

Per lungo tempo, gli scienziati hanno sostenuto l’ipotesi che il tratto riproduttivo femminile fosse un ambiente sterile.1 In realtà, esso ospita un complesso microbioma. Un esempio è rappresentato dal microbioma vaginale di donne sane, il quale è dominato da batteri del genere Lactobacillus.2,3

Essi proteggono l’ambiente vaginale in diversi modi:3

  • Producono acido lattico, il quale partecipa all’acidificazione del tratto vaginale, inibendo la crescita di altri ceppi batterici.
  • Si legano alle cellule epiteliali vaginali, prevenendo l’adesione e l’infezione da parte di altri ceppi batterici.
  • Producono batteriocine, ossia molecole in grado di uccidere altri ceppi batterici.

Una forte alterazione nella composizione del microbioma vaginale è associata a una serie eventi avversi, fra i quali la malattia infiammatoria pelvica, infertilità, parto prematuro in caso di gravidanza, e un più alto rischio di contrarre infezioni sessualmente trasmissibili.1

Il microbioma del liquido seminale maschile mostra una composizione variabile. Al momento, non vi sono che sporadiche ricerche a supporto di una correlazione fra la composizione del microbioma del liquido seminale maschile e la fertilità o la qualità dello sperma nell’uomo.2 Ad esempio, una ricerca del 2014 ha individuato nei batteri del genere Lactobacillus quelli maggiormente associati ad una buona qualità dello sperma. Uno sperma di bassa qualità sarebbe invece ricco di batteri del genere Prevotella, spesso coinvolti nella vaginosi batterica femminile.4 Come già osservato per l’ambiente vaginale, la produzione di acido lattico da parte dei lattobacilli presenti nel liquido seminale maschile limiterebbe la crescita di altri ceppi batterici.2

L’attività microbica può impattare negativamente sulla qualità dello sperma in molteplici modi:

  • L’adesione di Escherichia coli alle cellule spermatiche può causare fenomeni di agglutinamento o di rottura della membrana cellulare.1,5,6 Gli spermatozoi possono dunque formare degli aggregati o subire alterazioni morfologiche, che vanno inevitabilmente a limitarne la motilità.
  • Alcune molecole prodotte dai batteri possono influire negativamente sull’attività dello sperma. Ad esempio, possono indurre un’elevata produzione di specie reattive dell’ossigeno (ROS), molecole in grado di danneggiare numerose componenti sub-cellulari degli spermatozoi, causandone la morte.1,7
  • In alcuni casi, i fenomeni di immobilità e di agglutinamento degli spermatozoi potrebbero essere dovuti a infezioni batteriche in grado di stimolare la produzione di anticorpi che riconoscano le cellule spermatiche stesse, le “attacchino” e reagiscano con esse.1,8

In conclusione, queste ricerche sottolineano il ruolo ricoperto dal microbioma nel garantire la fertilità e l’efficacia riproduttiva nell’uomo e nella donna.

Referenze

  1. Rowe M Trends Ecol Evol. 2020 Mar;35(3):220-234.
  2. Schoenmakers S Obstet Med. 2019 Sep;12(3):107-115.
  3. Witkin SS BJOG. 2017 Mar;124(4):606-611.
  4. Weng SL PLoS One. 2014 Oct 23;9(10):e110152.
  5. Diemer T Int J Androl. 1996 Oct;19(5):271-7.
  6. Diemer T Int J Androl. 2000 Jun;23(3):178-86.
  7. Eley A Lancet Infect Dis. 2005 Jan;5(1):53-7.
  8. Kurpisz M Fertil Steril. 1995 Jan;63(1):158-65.

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