Influenzare il microbioma con la dieta

Influenzare il microbioma con la dieta

Molti fattori possono influenzare sia positivamente che negativamente l’insieme dei microorganismi che popolano il nostro corpo, ossia il nostro microbioma. I principali fattori che influenzano il microbioma sono l’età, la dieta, l’uso di antibiotici e i fattori genetici. Questi fattori sono in grado di influenzare il microbioma perché sono in grado di modificare l’ambiente in cui i microorganismi che popolano il microbioma di ciascuno di noi si trovano a vivere.

Un cambiamento nel microbioma intestinale si tradurrà sicuramente in un cambiamento nello stato di salute generale e dello stesso microbioma cutaneo. Esiste ed è ormai scientificamente dimostrata (1,2) una forte correlazione fra l’intestino, la pelle e il cervello. Tale connessione è conosciuta come “asse intestino-cervello-pelle”. Agire su ciascuno dei soggetti di questo asse vuol dire agire inevitabilmente su tutti gli altri. Se mangio bene e secondo un regime alimentare in grado di contribuire positivamente sul microbioma intestinale, questo avrà inevitabilmente un’impatto positivo anche sul microbioma cutaneo e sul sistema nervoso centrale.

Lo sapevi che?

  • L’80% della serotonina è prodotta a livello intestinale e solo il 20% nel cervello?
  • Il microbioma intestinale è in grado di interagire con il sistema nervoso centrale inviando dei segnali attraverso piccole molecole prodotte dai microorganismi?

Fra i diversi fattori in grado di influenzare il microbioma un ruolo fondamentale è svolto dalla dieta (3).

Sia le abitudini alimentari a lungo termine che cambiamenti brevi nel nostro regime alimentare possono influenzare fortemente il microbioma.

Una dieta a lungo termine, ricca di carboidrati (pasta, patate e zuccheri) è in grado di aumentare la quota di microorganismi appartenenti al genere Prevotella (4). Al contrario una dieta ricca di proteine, soprattutto carne, è in grado di aumentare la popolazione di microorganismi appartenenti al genere dei Bacteroides.

Studi recenti hanno inoltre messo in luce che cambiamenti a breve termine della dieta (circa 10 giorni) sono in grado di influenzare fortemente la composizione del nostro microbioma intestinale.

L’arricchimento della dieta con fibre vegetali (broccoli, porri, cipolle, finocchi, carote, et…), di frutta e verdura consumati crudi e l’assunzione di cibi fermentati (yogurt, kefir, lievito madre, crauti, etc..) rappresenta il modo migliore per mantenere in salute la popolazione microbica intestinale (favorendo la crescita di microorganismi benefici quali Faecalibaterium prausnitzii, Bifidobacterium e Clostridium cluster XIVa) (5).

Al contrario, il consumo eccessivo di alimenti prevalentemente di origine industriale e di alcolici sono noti alterare negativamente il microbioma.

Bibliografia

  1. Arck P, Handjiski B, Hagen E, Pincus M, Bruenahl C, Bienenstock J, Paus R. Is there a 'gut-brain-skin axis'? Exp Dermatol. 2010 May;19(5):401-5.
  2. Bowe WP, Logan AC. Acne vulgaris, probiotics and the gut-brain-skin axis - back to the future? Gut Pathogens. 2011;3:1.
  3. David LA, Maurice CF, Carmody RN, Gootenberg DB, Button JE, Wolfe BE, Ling AV, Devlin AS, Varma Y, Fischbach MA, Biddinger SB, Dutton RJ, Turnbaugh PJ. Diet rapidly and reproducibly alters the human gut microbiome. Nature. 2014 Jan 23;505(7484):559-63.
  4. Wu, G.D., et al., Linking long-term dietary patterns with gut microbial enterotypes. Science, 2011. 334(6052): p. 105-108.
  5. Sawicki CM, Livingston KA, Obin M, Roberts SB, Chung M, McKeown NM. Dietary Fiber and the Human Gut Microbiota: Application of Evidence Mapping Methodology. Nutrients. 2017;9(2):125.

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